In questa guida spieghiamo cosa sono le obbligazioni corporate.
Vediamo inoltre come investire in obbligazioni corporate e quali sono i rischi di questo investimento.
Indice
Cosa Sono le Obbligazioni Corporate
Le obbligazioni corporate sono titoli di credito emessi da società private e banche che assegnano al titolare il diritto di riscuotere periodicamente una cedola, oltre a vedersi rimborsato il 100% del capitale nominale indicato sul titolo medesimo alla scadenza.
Dunque, le obbligazioni o bond corporate sono debito emesso da imprese e banche, che cercano così di finanziare le loro esigenze sul mercato, evitando di affidarsi a istituti di credito.
In contropartita, l’obbligazionista riceve un rendimento, che è composto da due parti.
La prima è la cedola, che su base annua fornisce il tasso d’interesse calcolato sul capitale nominale. Essa può essere staccata più volte l’anno, cedole infrannuali, o una volta in più anni.
Inoltre, l’obbligazionista deve tenere conto della differenza tra il prezzo a cui il bond gli sarà rimborsato alla scadenza e quello che ha pagato per l’acquisto. Infatti, se il prezzo di emissione, o di riacquisto sul mercato secondario, è inferiore a quello di rimborso alla scadenza, si dice anche che il bond è emesso sotto la pari. In questo caso, tale differenza, suddivisa per il numero degli anni mancanti alla data del rimborso e rapportata al capitale investito fornisce un supplemento di interesse, che sommato alla cedola determina il rendimento complessivo dell’operazione.
Al contrario, se il prezzo di acquisto del titolo è superiore a quello di rimborso, si dice che il bond è sopra la pari. In questo caso, la differenza, sempre rapportata al capitale investito e suddivisa per il numero degli anni mancanti alla scadenza, va sottratta alla cedola, perché si tratta di un costo aggiuntivo, ossia di un qualcosa da sottrarre all’interesse corrisposto dalla cedola.
Il rendimento e la cedola si equivalgono, invece, quando il titolo viene acquistato o emesso alla pari, ossia lo si compra allo stesso prezzo al quale sarà rimborsato alla scadenza.
Fino a qui abbiamo ipotizzato che la cedola sia fissa, ossia prestabilita all’atto dell’emissione dell’obbligazione. Anche se può essere variabile negli anni, se si tratta di un titolo step up o step down.
In realtà, le cedole possono anche a tasso variabile, come quando sono agganciate all’inflazione o a qualsiasi altro indice di natura finanziaria.
In questo caso, l’obbligazione non presenta un rendimento certo, ma quasi sempre un rendimento minimo garantito, ossia al di sotto di cui, quale che sia la variazione dell’indice a cui fa riferimento, non scenderà.
Ma vediamo come si forma il rendimento di un bond. Risulta essere chiaro che esso sarà determinato dal mercato, ossia dal rapporto tra domanda e offerta. A sua volta, la domanda è una funzione del grado di rischio dell’obbligazione. Questo è stimabile, grazie alle agenzie di rating, che assegnano a ogni emittente un tasso di rischio in forma di lettere dell’alfabeto, ciascuna delle quali segnala l’affidabilità del debito del soggetto.
Più un bond è rischioso, più alto sarà il rendimento richiesto sarà alto. Queste obbligazioni si chiamano anche in gergo high yield, ossia a alto rendimento.
Le obbligazioni non sono tutte uguali, anche per quanto concerne i diritti assegnati al titolare. Quelle senior, per esempio, consentono il rimborso anticipatamente a tutto il resto degli obbligazionisti, nel caso di liquidazione o fallimento della società emittente. Altre, invece, no, con il rischio di non vedersi rimborsato il capitale per intero, nel caso di situazioni di crisi, oppure di non avere diritto alla cedola, in assenza di utili della società o della banca.
In generale, la domanda di obbligazioni è elevata, quando c’è bassa inflazione o scarsa propensione al rischio sul mercato. Infatti, se le cedole sono fisse, più bassa è l’inflazione, più alto sarà il loro valore reale.
Inoltre, la differenza tra il rendimento offerto da un bond con cedola fissa e uno dato da un bond con cedola agganciata all’inflazione per la medesima scadenza fornisce l’aspettativa d’inflazione che si ha per l’arco temporale di riferimento. Esempio, se un’obbligazione con cedola fissa a 10 anni emessa da una società offre un rendimento del 3% e una della stessa scadenza, magari della stessa società, ma con cedola variabile e agganciata all’inflazione offre un rendimento dell’1%, ciò significa che il mercato si aspetta mediamente nell’arco del decennio un tasso di inflazione del 2%.
Le obbligazioni convertibili sono quelle che assegnano al titolare la facoltà di convertire in azioni i titoli, all’interno di una finestra temporale prefissata o successivamente a una certa data, sulla base di un tasso di conversione prestabilito. Se il prezzo delle azioni risultasse più alto di quello fissato dal contratto alla data prevista, l’obbligazionista potrebbe trovare conveniente la conversione, perché rivenderebbe sul mercato i titoli azionari a un valore più alto di quello di acquisto, lucrando sulla differenza.
Particolari tipi di obbligazioni, emesse dalle banche, sono i co.co.bond, che stanno per contingent convertible bond. Sono titoli, che assegnano alla banca il diritto di convertirli in azioni, quando lo ritenessero opportuno, al verificarsi di determinati eventi prestabiliti sul contratto. In quanto piuttosto rischiosi, se ne sconsiglia l’acquisto a un pubblico indistinto.
Come Investire le Obbligazioni Corporate
Vediamo quali sono gli elementi da considerare nella scelta delle obbligazioni corporate su cui investire.
Durata. Più il titolo è a lunga scadenza e più il rischio aumenta. Questo significa che scegliere obbligazioni a scadenza particolarmente lontana deve avere come contropartita un tasso di interesse maggiore.
Solidità dell’emittente. Non basta controllare il rating dell’emittente, bisogna verificare necessariamente contratti presenti e futuri, bilancio, esposizione debitoria e tutti gli altri fattori utili per determinare la solidità di un istituto bancario o di un’azienda.
Interesse. Più è alto il tasso di interesse, più il titolo risulta essere interessante. Bisogna però considerare che che ad un interesse più alto corrisponde sempre un titolo più rischioso.
Liquidità. Bisogna anche verificare quanto risulta essere facile vendere il titolo sul mercato secondario e in quanto tempo è possibile smobilizzare la somma investita. In generale, i titoli poco liquidi sono da evitare.
Rischi delle Obbligazioni Corporate
Le obbligazioni corporate presentano rischi aggiuntivi rispetto ai titoli di stato.
I rischi aggiuntivi sostanzialmente sono il rischio di solvibilità dell’emittente e il rischio volatilità.
Il rischio di solvibilità dell’emittente deriva dal fatto che le aziende che hanno emesso il titolo non solo possono fallire, ma possono avere anche problemi di meno gravi che possono esporre a rischi l’obbligazionista, con la possibilità, statisticamente maggiore rispetto a quella delle obbligazioni statali, di non ricevere indietro il capitale versato.
Il rischio volatilità deriva dal fatto che le obbligazioni corporate tendono ad essere meno affidabili rispetto a quelle statali.